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Ferite e cicatrizzazione - alcuni utili consigli per favorire la guarigione

Ferite e cicatrizzazione - alcuni utili consigli per favorire la guarigione

Gli incidenti sono all’ordine del giorno: accadono nei modi più banali e, a seconda dell’intensità, possono lasciare un segno sulla pelle. Un graffio piuttosto profondo, un taglio – il corpo assorbe il trauma attraverso fasi, passando in questo caso da cicatrizzazione alla guarigione. Un processo che può risultare fastidioso causando dolore e prurito; ma per guarire in maniera sana, minimizzando al massimo le cicatrici, ci sono alcuni consigli utili da tenere in considerazione.



La pelle come protezione dagli agenti esterni

Bisogna pensare alla pelle come una protezione dall’ambiente esterno: quando questa protezione viene a meno, quando si causa una ferita, il corpo attiva naturalmente il fenomeno della cicatrizzazione. Un processo complesso che deve fermare l’emorragia, riparare la ferita e successivamente chiudere il tessuto danneggiato.

La procedura richiede ovviamente del tempo, delle fasi che possiamo così dividere a seconda delle attività cellulari specifiche che permettono tale riparazione del tessuto organico.



Le fasi della cicatrizzazione

  • Fase infiammatoria – essa dura dai 2 ai 4 giorni. Si forma inizialmente un coagulo di sangue che interrompe l’emorragia e prepara il corpo a combattere la possibile infezione da germi e organismi estranei. Il tessuto danneggiato viene assorbito da alcune cellule speciali mentre i capillari sanguigni favoriscono il trasporto di plasma del sangue e anticorpi nella zona che ha subito il trauma.
  • Fase di riparazione – dura solitamente dai 10 ai 15 giorni. In questa fase l’organismo comincia a compensare la perdita di materiale sintetizzando fibre di collagene grazie ai fibroblasti, elaborando nuovo tessuto. La formazione di un nuovo epitelio (la parte più superficiale della pelle) coincide con la contrazione della ferita e di un avvicinamento dei bordi fino alla chiusura completa – un processo che richiede diverse cellule e molecole. Attenzione! Questa fase è molto delicata in quanto si cerca di evitare la deturpazione, in quanto non tutti cicatrizzano allo stesso modo.
  • Fase di maturazione – la fase più lunga, dai 2 mesi ai 2 anni. Il collagene e le fibre di elastina si addensano e aumentano, dando struttura alla pelle. La rete vascolare torna alla normalità e quindi la resistenza ed elasticità della pelle aumentano per essere più funzionali. La ferita rimarrà “fragile” per circa due anni, fino al pieno equilibrio della pelle.


Alcune importanti precauzioni per favorire il processo di cicatrizzazione

Per favorire il processo di cicatrizzazione, bisogna tenere a mente precauzioni chiave, abitudini che favoriranno il mantenimento di un processo di guarigione corretto. In base alla zona del corpo dove si trova la cicatrice, bisogna non applicare troppa pressione ed evitare la separazione dei bordi in fase di cicatrizzazione. La cicatrice deve cambiare nel modo più naturale possibile, integrando magari alcuni prodotti che possono ridurre la formazione di croste, prurito e dolore, limitando la possibilità di infezione. Un altro suggerimento riguarda la protezione dai raggi UV: una pelle danneggiata rischia l’iperpigmentazione per un periodo che va dai 6 mesi ai 2 anni.